venerdì 4 ottobre 2013

Luoghi comuni oggi



La Prima Guerra Mondiale ed il suo tempo
Luoghi comuni oggi

Parlando di luoghi comuni, osserviamo che, secondo i canoni odierni, del politicamente corretto, avere un’opinione personale è diventato in questi ultimi tempi assai impegnativo, mentre avallare un opinione comune è di sicuro vantaggio per la propria immagine.
Per non voler quindi sfigurare in una qualsiasi discussione sull’argomento “Grande Guerra”, di seguito elenchiamo una serie di punti cardine, per parlare in Italia di questo argomento con sicuro profitto di immagine :

-           L’Italia entra in guerra dopo alcuni “giri di valzer” tradendo gli alleati tedeschi
-           Occorre ringraziare gli alleati di questa vittoria, per gli aiuti avuti dopo la disfatta di Caporetto
-           La vittoria è costata all’Italia 650.000 morti per ottenere ciò che avremmo ottenuto ugualmente per via diplomatica a guerra finita.
-           Il risultato fu una “vittoria mutilata”, che produsse una crisi sociale profonda che portò l’Italia al fascismo

Come semplice cittadino pensante comincerei ad avere dei dubbi su queste affermazioni mentre da appassionato di Storia, protesto formalmente… non ci sto !
Da Italiano poi, mi sento indignato e non capisco come si possa, a livello istituzionale, politico e culturale avallare questo “gioco delle tre carte” senza provare un briciolo di vergogna !  

Vediamo di chiarire uno ad uno questi punti e questi luoghi comuni costruiti su falsità e menzogne.

Per fare ciò, è saggio ricordare che tra la prima e la seconda guerra mondiale l’Italia vive effettivamente il fenomeno del fascismo, inoltre, che la Seconda Guerra Mondiale viene disastrosamente persa dal nostro Paese. A termine del conflitto, …con l’inganno si attua un cambiamento del sistema istituzionale. L’Italia suo malgrado, diventa una repubblica.


Ciò e fondamentale per comprendere le successive manovre per sminuire prima e mistificare poi il significato stesso di Vittoria nella Grande Guerra.

È per rafforzare la repubblica appena nata infatti (nata sul falso di una frode) che occorre cancellare al più presto il passato per eliminare i punti di riferimento sicuri della popolazione.
La Vittoria nella Grande Guerra è uno di questi punti di riferimento !

I mercanti della repubblica però, non possono dare un colpo netto di spugna, (per fortuna nostra, in Italia non si è potuto operare una rivoluzione culturale come fatto in Cina, dove il passato è stato bruciato in piazza) perché negli anni ’50 e ’60, sono in vita ancora molti reduci. Questi godono di un indiscutibile prestigio e hanno una buona memoria. Non si poté così dichiarare o scrivere che la Grande Guerra e la Vittoria riportata, erano stati un errore attaccando frontalmente il “problema”, perché come abbiamo scritto sopra, la memoria storica di quei fatti era ancora “viva” nei numerosi reduci…  Si cominciò allora a “lavorare” il problema ai fianchi.
Per fare ciò tra l’altro, si utilizzarono inizialmente, le bugie già messe in campo dai nostri “antichi” alleati (Francia e Gran Bretagna) per ridurre il nostro peso al tavolo della pace, e in appoggio a queste si rivalutarono anche le falsità messe in campo dai nostri “nemici” di allora quali il tradimento.
Sono tutte menzogne, “passabili o credibili”, perché hanno il vantaggio di trovare sicura sponda di conferma all’estero, …e noi italiani del dopoguerra, lo sappiamo… siamo estrema-mente esterofili !

Ecco quindi “costruire” la barzelletta sull’incapacità dell’Italia militare di vincere la guerra da sola. Gli alleati ci diedero una mano dopo Caporetto per reggere la disfatta. Prima bestialità !
L’Italia ha avuto molti lutti, per ottenere ciò che gli alleati gli avrebbero garantito al termine della guerra,  …se solo l’Italia fosse rimasta neutrale, …seconda bufala !! …ma li avete mai visti gli inglesi ed i francesi vestiti da Babbo Natale che regalano via qualche cosa per il buon gusto di essere gentili? E veniamo alla terza menzogna, cioè, l’inaffidabilità dell’Italia come popolo che tradisce gli alleati originali dopo i famosi “giri di valzer”.

Questi tre punti, rientrano in una fase (o linea di pensiero anti italiana) che definiamo generalista.

Avviato all’alba dell’era repubblicana in questo modo il processo anti-storico, si arriva ad abolire la giornata di festa dedicata, il 4 novembre appunto …avvenuto nel 1977. Fatto questo, si poté passare alla seconda fase, cioè la demonizzazione vera e propria della stessa guerra e della Patria che la generò. La “Vittoria”, diventa così una “cosa” sporca, immotivata, dovuta alla follia di una classe dirigente assurda. In definitiva, si giunge ad attribuire al Re ed a Casa Savoia la responsabilità del fatto storico, e più importante che mai, dell’inutile strage risultante, che portò alla profonda crisi sociale che generò …dulcis in fundo …il fascismo. L’articolo “Polemichenel 90° della Vittoria” di Mario Cervi del 2008, pur essendo un documento a favore della Vittoria riportata, riassume gran parte di queste logiche anti-italiane è resta un chiaro esempio.

E’ un piano quasi perfetto, che convince comodamente la maggioranza dell’odierna popolazione, ormai semi narcotizzata da mille notizie inutili, così com’è carente di qualsiasi base storica anche scolastica.
Una gloria del passato nostro, un passato nemmeno troppo lontano, e che segnò l’UNITA’ vera della nostra Patria confermata in una vittoria internazionale, che vedeva impegnati tutti i popoli che contavano sulla scena mondiale del tempo, cade nell’oblio, anzi, come vedremo più avanti viene assurta addirittura a motivo di divisione.

Alberto Conterio

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