Come si arriva al 24 maggio 1915
La scelta iniziale di neutralità ed il cambio di alleanza
dell’Italia
Tradimento!!! E’ uno dei cavalli di battaglia di coloro che
amano sminuire l’Italia. L’Italia insomma, non può e non deve vincere mai. Se
lo fa, è perché ha tradito, oppure perché è stata aiutata a vincere.
Ma andiamo con ordine :
L’Italia firma un’alleanza con la Germania e L’Austria
Ungheria nel 1882, in un momento parti-colarmente difficile della nostra
politica internazionale. In quel periodo infatti, l’Italia viene “invitata”
dalla Gran Bretagna a prendere parte ad una azione congiunta in Egitto,
l’Italia rifiuta, e subito dopo la Francia, prende in contropiede la nostra
ingenua politica estera occupando mili-tarmente la Tunisia, che da qualche lustro,
era considerata ormai estensione italiana in terra d’Africa a seguito di un
forte movimento migratorio di nostri connazionali in quelle terre.
Ma qual’era il quadro generale della presenza italiana in
Africa in quel periodo?
Molto semplice, l’Italia in Africa era sbarcata acquistando
la baia di Assab in Eritrea nel 1867, e procedeva con la sua politica di
penetrazione pacifica, fatta di acquisti ed accordi commerciali. La politica
imperialista britannica (definita della cannoniera) mal si sposava con l’Italia
e l’invito di cooperazione britannico venne quindi rifiutato. Il fatto compiuto
francese però, provocò un brusco risveglio. Ci si accorse che la deriva
mondiale, era quella che mirava alla conquista militare immediata dei territori
ancora liberi. Questa politica, tendeva chiaramente ad escludere l’Italia -
ultima arrivata - dalla spartizione mondiale. L’invito inglese infatti, aveva
lo scopo di “guidare” la nostra politica coloniale dove gli interessi inglesi
erano già ben radicati e si non poteva più nuocere.
La risposta italiana, dettata dalla paura di restare
effettivamente isolati, fu l’alleanza con Germania e Austria, vista più che
altro come una sorta di “assicurazione internazionale” .
L’Italia nel frattempo, continuerà a comportarsi “contro
corrente”. Il nostro colonialismo infatti non fu mai di sfruttamento, al
contrario… fu un colonialismo visto come possibilità di far lavorare la nostra
gente. Ed infatti ricordiamo, che nel 1889, l’Italia istituisce la “Società
antischiavista”. È il primo paese al mondo ad abolire con legge dello Stato la
schiavitù. All’Italia non servivano schiavi, serviva invece terra da far
lavorare agli italiani. Erano gli anni in cui migliaia di italiani prendevano
la nave per recarsi a cercar fortuna lontano. L’agricoltura era allora ancora
di tipo estensivo, …non intensivo e il suolo italiano non bastava a dar da
mangiare ad una popolazione decisamente numerosa come la nostra.
Tornando all’alleanza con Germania e Austria però, gli
storici d’oggi, omettono quasi sempre dall’affermare, che si trattava di una
alleanza DIFENSIVA. Vale a dire, che i contraenti avevano il dovere di
difendersi a vicenda. Cioè, se uno di essi veniva aggredito, gli altri avevano
l’obbligo di correre in suo soccorso.
Badate che questo è fondamentale per comprendere la scelta
iniziale Italiana di neutralità e poi quella successiva del 24 maggio 1915, ma
non è la sola.
Tra i vari articoli che componevano questo trattato di
alleanza poi, il 7° prevedeva testualmente…
“la compensazione” all’Italia con territori definiti irredenti ad ogni
nuova annessione Austriaca nei Balcani.
Entrando quindi nel merito del tradimento Italiano, facciamo
presente che Il territorio della Bosnia, già sotto controllo austriaco dal
1878, fu annesso all'Impero nel 1908 dopo la formale rinuncia della Serbia.
Secondo quanto previsto dal trattato quindi, l’Italia
avrebbe dovuto avere già allora una contropartita territoriale. Trento, Trieste
qualche isoletta nell’adriatico ? Non era scritto. Al contrario però, non ebbe nulla,
neppure un etto di caramelle.
Già a questo punto quindi, ci sarebbero stati i presupposti
per gettare a mare il trattato, ma l’Italia non era nella condizione di poterlo
fare in sicurezza, e non chiese nulla. Onorò invece il trattato di alleanza confermandolo
ad ogni scadenza. La quinta volta nel 1912.
E si giunge al 1914. L’Austria subisce un attentato
gravissimo. L’Arciduca ereditario al trono muore assassinato da un criminale di
strada mentre è in visita a Sarajevo. L’Austria è nel pieno diritto di chiedere
e di avere giustizia! Nessuno può sostenere ne allora, ne oggi, che un
assassino attentatore possa o debba essere protetto da uno Stato sovrano contro
un altro. L’Austria però sbagliò ad attendere 30 giorni per chiedere
soddisfazione certa con un ultimatum.
In questi 30 giorni cosa succede ? Succede che il fronte
interno serbo, anti austriaco, vista la titubanza dell’Austria, prende
coraggio, ed incita alla rivolta facendo leva sullo spirito indipendentista e
nazionalista Serbo. Quando l’Austria impone l’ultimatum alla Serbia perché
consegni i responsabili dell’attentato (sono passati appunto 30 giorni), la
Serbia tutta, così ammaestrata, si stringe attorno agli attentatori come
fossero degli eroi, tanto che riescono a dare al mondo un’immagine di
compattezza nazionale. Il dado a quel punto è tratto… la stampa internazionale
si mette in moto, ed in un attimo trasforma un assassino criminale, in un eroe
di uno piccolo stato di eroi. Una specie di “Davide” contro Golia insomma.
Naturalmente ciò non è casuale, viene creato ad arte dagli
interessi della politica e della finanza internazionale che interagiscono tra
le varie Potenze e alleanze dell’epoca (come oggi del resto) per acquisire dei vantaggi.
Ed è la Francia che dirige questo gioco. La Francia infatti,
è a caccia della rivincita su Sedan. Sconfitta umiliante inflitta dai Prussiani
nel 1870. La Francia vuole disperatamente la guerra!
E così, la Francia preme sulla Russia. Questa da una ventina
d’anni ha legami economici fortissimi con la Francia. La Russia quindi, per
difendere ed onorare gli investimenti stranieri (francesi) sul proprio
territorio, scende apertamente in campo in difesa della Serbia "slava e sorella".
Fatto questo primo passo, si mette in moto un meccanismo
automatico che nessuno sarà più in grado di arrestare…
La Germania infatti, venuta a conoscenza della presa di
posizione russa, comprende immediatamente di trovarsi tra due fuochi, (si sente
presa alle spalle), si irrigidisce e si secca diplomaticamente con la Russia.
La Russia - date le sue dimensioni, e per essere pronta ad ogni evenienza - si
vede costretta a mobilitare le riserve dell’esercito tre giorni prima della
scadenza dell’ultimatum, confermando senza volere e indirettamente le paure
tedesche. Non è infatti intenzione della Russia fare la guerra, anzi, ma avendo
un territorio immenso e immense masse di soldati da mobilitare, deve anticipare
i tempi sugli altri. Purtroppo questo zelo organizzativo, viene male
interpretato dalla Germania (immaginiamo le tensioni tra i vari stati di allora)
come la goccia che fa traboccare il vaso. Allo stesso tempo però, la Serbia con
le spalle “coperte” dal colosso russo “che sta mobilitando”, rigetta sicura,
l’ultimatum alla scadenza.
È la tragedia, che all’infuori della Francia nessuno voleva…
sia ben chiaro !
L’Austria alla scadenza dell’ultimatum, a sua volta non può
per questioni di prestigio tirarsi indietro e dichiara guerra alla Serbia (28
luglio), la Germania alla Russia (1 agosto), questa è una mossa preventiva
prima che i russi abbiano completato la loro mobilitazione e due giorni dopo,
dichiara guerra anche alla Francia (3 agosto). Il 4 agosto, la Germania inizia
le operazioni militari contro Francia appunto, attraversando il Belgio dopo
aver chiesto il permesso ed assicurato l’incolumità della popolazione ed
indennizzi per i danni che le truppe avrebbero potuto arrecare.
Il Belgio, neutrale solo di facciata, protesta formalmente.
La Gran Bretagna in risposta, dichiara lo stato di guerra alla Germania in
difesa del Belgio lo stesso giorno. Il 6 agosto è la volta della dichiarazione
di guerra dell’Austria alla Russia, e per concludere la prima fase, il 12
agosto Francia e Gran Bretagna insieme dichiarano guerra all’Austria !!!
E L’Italia ? L’Italia si pone in stato di neutralità. Cos’è
avvenuto ? Semplicissimo, nessuno nel tempo intercorso tra l’assassinio
dell’Arciduca e la dichiarazione di guerra alla Serbia, ha pensato ad avvisare,
consultare o anche soltanto informare l’Italia su quanto succedeva e sulle
intenzioni. Parliamo naturalmente dell’Austria e della Germania nostre alleate,
che trasformarono di fatto un’alleanza difensiva in un presunto obbligo di
aggressione.
Domanda… Chi è che ha tradito l’alleanza ? Risposta,
l’Alleanza già tradita nel 1908, è stata definitivamente sepolta con gli
avvenimenti del 1914, e per mano dell’Austria che urlerà poi allo
scandalo.
Alberto Conterio
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