mercoledì 9 ottobre 2013

La scelta iniziale di neutralità ed il cambio di alleanza dell’Italia

Come si arriva al 24 maggio 1915
La scelta iniziale di neutralità ed il cambio di alleanza dell’Italia

Tradimento!!! E’ uno dei cavalli di battaglia di coloro che amano sminuire l’Italia. L’Italia insomma, non può e non deve vincere mai. Se lo fa, è perché ha tradito, oppure perché è stata aiutata a vincere.
Ma andiamo con ordine :

L’Italia firma un’alleanza con la Germania e L’Austria Ungheria nel 1882, in un momento parti-colarmente difficile della nostra politica internazionale. In quel periodo infatti, l’Italia viene “invitata” dalla Gran Bretagna a prendere parte ad una azione congiunta in Egitto, l’Italia rifiuta, e subito dopo la Francia, prende in contropiede la nostra ingenua politica estera occupando mili-tarmente la Tunisia, che da qualche lustro, era considerata ormai estensione italiana in terra d’Africa a seguito di un forte movimento migratorio di nostri connazionali in quelle terre.
Ma qual’era il quadro generale della presenza italiana in Africa in quel periodo?

Molto semplice, l’Italia in Africa era sbarcata acquistando la baia di Assab in Eritrea nel 1867, e procedeva con la sua politica di penetrazione pacifica, fatta di acquisti ed accordi commerciali. La politica imperialista britannica (definita della cannoniera) mal si sposava con l’Italia e l’invito di cooperazione britannico venne quindi rifiutato. Il fatto compiuto francese però, provocò un brusco risveglio. Ci si accorse che la deriva mondiale, era quella che mirava alla conquista militare immediata dei territori ancora liberi. Questa politica, tendeva chiaramente ad escludere l’Italia - ultima arrivata - dalla spartizione mondiale. L’invito inglese infatti, aveva lo scopo di “guidare” la nostra politica coloniale dove gli interessi inglesi erano già ben radicati e si non poteva più nuocere. 
 

La risposta italiana, dettata dalla paura di restare effettivamente isolati, fu l’alleanza con Germania e Austria, vista più che altro come una sorta di “assicurazione internazionale” .
L’Italia nel frattempo, continuerà a comportarsi “contro corrente”. Il nostro colonialismo infatti non fu mai di sfruttamento, al contrario… fu un colonialismo visto come possibilità di far lavorare la nostra gente. Ed infatti ricordiamo, che nel 1889, l’Italia istituisce la “Società antischiavista”. È il primo paese al mondo ad abolire con legge dello Stato la schiavitù. All’Italia non servivano schiavi, serviva invece terra da far lavorare agli italiani. Erano gli anni in cui migliaia di italiani prendevano la nave per recarsi a cercar fortuna lontano. L’agricoltura era allora ancora di tipo estensivo, …non intensivo e il suolo italiano non bastava a dar da mangiare ad una popolazione decisamente numerosa come la nostra. 
Tornando all’alleanza con Germania e Austria però, gli storici d’oggi, omettono quasi sempre dall’affermare, che si trattava di una alleanza DIFENSIVA. Vale a dire, che i contraenti avevano il dovere di difendersi a vicenda. Cioè, se uno di essi veniva aggredito, gli altri avevano l’obbligo di correre in suo soccorso.
Badate che questo è fondamentale per comprendere la scelta iniziale Italiana di neutralità e poi quella successiva del 24 maggio 1915, ma non è la sola.
Tra i vari articoli che componevano questo trattato di alleanza poi, il 7° prevedeva testualmente…  “la compensazione” all’Italia con territori definiti irredenti ad ogni nuova annessione Austriaca nei Balcani.

Entrando quindi nel merito del tradimento Italiano, facciamo presente che Il territorio della Bosnia, già sotto controllo austriaco dal 1878, fu annesso all'Impero nel 1908 dopo la formale rinuncia della Serbia.
Secondo quanto previsto dal trattato quindi, l’Italia avrebbe dovuto avere già allora una contropartita territoriale. Trento, Trieste qualche isoletta nell’adriatico ? Non era scritto. Al contrario però, non ebbe nulla, neppure un etto di caramelle.
Già a questo punto quindi, ci sarebbero stati i presupposti per gettare a mare il trattato, ma l’Italia non era nella condizione di poterlo fare in sicurezza, e non chiese nulla. Onorò invece il trattato di alleanza confermandolo ad ogni scadenza. La quinta volta nel 1912.  
E si giunge al 1914. L’Austria subisce un attentato gravissimo. L’Arciduca ereditario al trono muore assassinato da un criminale di strada mentre è in visita a Sarajevo. L’Austria è nel pieno diritto di chiedere e di avere giustizia! Nessuno può sostenere ne allora, ne oggi, che un assassino attentatore possa o debba essere protetto da uno Stato sovrano contro un altro. L’Austria però sbagliò ad attendere 30 giorni per chiedere soddisfazione certa con un ultimatum.


In questi 30 giorni cosa succede ? Succede che il fronte interno serbo, anti austriaco, vista la titubanza dell’Austria, prende coraggio, ed incita alla rivolta facendo leva sullo spirito indipendentista e nazionalista Serbo. Quando l’Austria impone l’ultimatum alla Serbia perché consegni i responsabili dell’attentato (sono passati appunto 30 giorni), la Serbia tutta, così ammaestrata, si stringe attorno agli attentatori come fossero degli eroi, tanto che riescono a dare al mondo un’immagine di compattezza nazionale. Il dado a quel punto è tratto… la stampa internazionale si mette in moto, ed in un attimo trasforma un assassino criminale, in un eroe di uno piccolo stato di eroi. Una specie di “Davide” contro Golia insomma.
Naturalmente ciò non è casuale, viene creato ad arte dagli interessi della politica e della finanza internazionale che interagiscono tra le varie Potenze e alleanze dell’epoca (come oggi del resto) per acquisire dei vantaggi.

Ed è la Francia che dirige questo gioco. La Francia infatti, è a caccia della rivincita su Sedan. Sconfitta umiliante inflitta dai Prussiani nel 1870. La Francia vuole disperatamente la guerra!
E così, la Francia preme sulla Russia. Questa da una ventina d’anni ha legami economici fortissimi con la Francia. La Russia quindi, per difendere ed onorare gli investimenti stranieri (francesi) sul proprio territorio, scende apertamente in campo in difesa della Serbia "slava e sorella".
Fatto questo primo passo, si mette in moto un meccanismo automatico che nessuno sarà più in grado di arrestare…
La Germania infatti, venuta a conoscenza della presa di posizione russa, comprende immediatamente di trovarsi tra due fuochi, (si sente presa alle spalle), si irrigidisce e si secca diplomaticamente con la Russia. La Russia - date le sue dimensioni, e per essere pronta ad ogni evenienza - si vede costretta a mobilitare le riserve dell’esercito tre giorni prima della scadenza dell’ultimatum, confermando senza volere e indirettamente le paure tedesche. Non è infatti intenzione della Russia fare la guerra, anzi, ma avendo un territorio immenso e immense masse di soldati da mobilitare, deve anticipare i tempi sugli altri. Purtroppo questo zelo organizzativo, viene male interpretato dalla Germania (immaginiamo le tensioni tra i vari stati di allora) come la goccia che fa traboccare il vaso. Allo stesso tempo però, la Serbia con le spalle “coperte” dal colosso russo “che sta mobilitando”, rigetta sicura, l’ultimatum alla scadenza.
È la tragedia, che all’infuori della Francia nessuno voleva… sia ben chiaro !

L’Austria alla scadenza dell’ultimatum, a sua volta non può per questioni di prestigio tirarsi indietro e dichiara guerra alla Serbia (28 luglio), la Germania alla Russia (1 agosto), questa è una mossa preventiva prima che i russi abbiano completato la loro mobilitazione e due giorni dopo, dichiara guerra anche alla Francia (3 agosto). Il 4 agosto, la Germania inizia le operazioni militari contro Francia appunto, attraversando il Belgio dopo aver chiesto il permesso ed assicurato l’incolumità della popolazione ed indennizzi per i danni che le truppe avrebbero potuto arrecare.
Il Belgio, neutrale solo di facciata, protesta formalmente. La Gran Bretagna in risposta, dichiara lo stato di guerra alla Germania in difesa del Belgio lo stesso giorno. Il 6 agosto è la volta della dichiarazione di guerra dell’Austria alla Russia, e per concludere la prima fase, il 12 agosto Francia e Gran Bretagna insieme dichiarano guerra all’Austria !!!

E L’Italia ? L’Italia si pone in stato di neutralità. Cos’è avvenuto ? Semplicissimo, nessuno nel tempo intercorso tra l’assassinio dell’Arciduca e la dichiarazione di guerra alla Serbia, ha pensato ad avvisare, consultare o anche soltanto informare l’Italia su quanto succedeva e sulle intenzioni. Parliamo naturalmente dell’Austria e della Germania nostre alleate, che trasformarono di fatto un’alleanza difensiva in un presunto obbligo di aggressione.
Domanda… Chi è che ha tradito l’alleanza ? Risposta, l’Alleanza già tradita nel 1908, è stata definitivamente sepolta con gli avvenimenti del 1914, e per mano dell’Austria che urlerà poi allo scandalo.

Alberto Conterio

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