lunedì 30 settembre 2013

INDICE INIZIATIVE



INDICE INIZIATIVE

in favore della commemorazione nel 100° anniversario della Grande Guerra 1915-18


Appello di S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele di Savoia



Appello di S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele di Savoia
(in favore della commemorazione nel 100° anniversario della Grande Guerra 1915-18)


Ginevra, il 24 Maggio 2013

Carissimi,

esattamente novantotto anni fa, il 24 Maggio 1915, l’Italia faceva il suo ingresso nella Prima Guerra Mondiale.



Il conflitto che vide per quarantuno mesi i nostri Soldati combattere dallo Stelvio al mare è parte integrante dell’identità della nazione.

Il Carso, l’Isonzo, il Piave, l’Adamello, il Coni Zugna, il Monte Grappa, Vittorio Veneto, Trento e Trieste ricordano a ognuno di noi quando gli italiani furono davvero un Esercito solo, sotto la guida di S.M. il Re Vittorio Emanuele III, nella concordia e nell’amore di Patria.

Nell’approssimarsi del Centenario della Grande Guerra, che cadrà per l’Italia nel 2015 e che vedrà l’anno prossimo l’inizio delle commemorazioni europee, il mio Genitore, S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele, desidera che tale ricorrenza sia onorata con iniziative che aiutino gli Italiani a riscoprire la dolorosa ma gloriosa storia delle nostre trincee.

Casa Savoia, infatti, intende ribadire con fermezza come la Grande Guerra sia patrimonio di tutti e lancia un appello alle Istituzioni a non trascurare questa ricorrenza così significativa.

S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele, ritenendo doveroso un impegno in questo ambito, ha istituito un «Patronato della Real Casa di Savoia per le Celebrazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale 1915-1918», affidando il compito di fare memoria alle nuove generazioni, sull’esempio tracciato dai tanti uomini che sacrificarono la propria vita per Trento e Trieste.

In particolare, il mio Genitore ha voluto che anche mia figlia Vittoria si avvicini alla storia d’Italia e della sua Casa attraverso il grande racconto di questo conflitto che ha toccato profondamente tutte le nostre famiglie.

SpronandoVi a farVi promotori d’iniziative e celebrazioni che valorizzino questo tema, desidero confermarVi che Casa Savoia sarà con Voi partecipe di ogni attività promossa nel ricordo dei nostri Caduti e Combattenti della Grande Guerra.



Vittorio Emanuele

L’importanza della memoria storica nazionale



L’importanza della memoria storica nazionale

Crediamo che sia fondamentale nel futuro che ci attende, poter contare su una pulita e completa memoria storica. Ma… cosa intendiamo per completa e pulita memoria storica? Intendiamo una memoria che non manchi di alcune porzioni – ritenute scomode – ma soprattutto non risulti falsificata o inventata di sana pianta per convenienza politica.
Perché una corretta e pulita memoria storica, è indispensabile per poter pesare ciò che ci succede intorno, serve a fare valutazioni obbiettive, confronti. Serve insomma a decidere, giudicando con cognizione di causa sul futuro che ci attende con la sicurezza di non compiere gli errori del passato.

In un periodo in cui va di moda ad esempio, parlare di scontro di civiltà, mi sono soffermato a riflettere su cosa si intenda oggi, per “civiltà”.
Personalmente ritengo che la civiltà non è rappresentata (come si vuol far credere) dal credo religioso di una società (sarebbe riduttivo), o più genericamente dal sistema di vivere d’oggi (sarebbe soltanto commerciale), quanto piuttosto dalla storia che la “civiltà” rappresenta. Insomma, si può affermare erroneamente che la civiltà occidentale è un’entità definita… quando in “occidente” vi sono tra i Paesi differenze sensibili se non abissali?
Possiamo noi italiani riconoscerci in una “civiltà occidentale” che oltreoceano ad esempio, si identifica attorno ad un tacchino ripieno alla festa del ringraziamento, quale punto di origine? Possiamo riconoscerci in chi si diverte guardando gli incontri di Wrestling (truccati), in chi riconosce sacralità nelle zucche di Halloween? Vogliamo anche noi una società, che dall’oggi al domani si riduce a far dormire la sua gente nel parcheggio di un centro commerciale perché “c’è la crisi” come successo nel 2008, o che ancora nel 2010 non riusciva ad assicurare un servizio sanitario di base a tutte le classi sociali della popolazione ?


Mi piace citare in proposito ciò che ha asserito Filippo Giannini di Roma, un studioso di Storia del periodo fascista. Parlando degli Americani ha scritto : “Sono passati – loro, gli americani – dall’antichità ai tempi moderni, senza essersi fermati un solo giorno nella civiltà… 

Ecco, noi possiamo credere d’appartenere a questa “in-civiltà occidentale standard” solo se cancelliamo il nostro passato, solo se la nostra memoria diventa un foglio di carta bianco! Allora sarà possibile scrivere su di esso ciò che si vuole, e credere quello che converrà !

Al contrario, se vogliamo fare un discorso serio, per parlare di civiltà, possiamo partire dal singolo percorso storico di ogni Paese d’Europa. L’idea di civiltà occidentale a questo punto, comincia ad essere maggiormente definita. Tra questi paesi però, sono pochi quelli che possono annoverare una memoria passata di civiltà come la intendiamo noi (pensando alla civiltà Latina), o su una memoria storica che possa abbracciare almeno una decina di secoli. L’Italia, può fregiarsi sicuramente di questo titolo.
Del resto, un punto di sicura origine di questa fantomatica civiltà occidentale potremmo individuarlo nelle radici latine prima e Cristiane poi. La quasi totalità dell’Europa infatti, può essere raccolta attorno alle antiche origini latine (gran parte dell’Europa d’occidente) e le radici Cristiane (la totalità dell’Europa e dell’Anatolia anche), ma dal momento che l’Europa Unita come istituzione, ha sancito, che il cristianesimo come importante punto di incontro comunitario non dovesse comparire nella carta costituzionale comune, torniamo al punto di partenza, e restano le singole “storie” dei vari Paesi, a partire dall’origine latina…

L’Italia vanta non meno di 25 secoli di storia e civiltà ininterrotta, il resto d’Europa NO!
È un dato di fatto, ecco perché mi sento estremamente orgoglioso di essere italiano!!!

Torniamo dunque alla Grande Guerra, e vediamo ciò che gli italiani devono sopportare quando si parla di questo argomento e della Vittoria riportata. Intanto ricordiamo che la Grande Guerra è stata vinta senza se e senza ma dall’Italia. È scontato ricordarlo ? Neanche un poco, perché la confusione ormai regna sovrana, e c’è chi fa confusione anche in questo. Inutile dire che questa è una vergogna da imputare completamente alla scuola post sesant’otto. Tanto per fare un esempio eloquente, in occasione del 90° anniversario della Vittoria, alcuni insegnanti di Villafranca Padovana, apertamente ostili alla commemorazione, asserirono che commemorare l’evento, avrebbe potuto offendere le minoranze etniche. Vedere Articolo di Mario Cervi : Polemiche nel 90° della Vittoria

La mia generazione ha ancora fatto a tempo a cantare lacanzone del Piave alle scuole elementari, ma le generazioni attuali, che frequentano in questo nuovo millennio ciò che resta della scuola italiana, non ricevono alcuna informazione al riguardo. Per loro questo importante fatto storico non è avvenuto. Il più grandicello dei miei figli ad esempio, ha ormai 14 anni compiuti, frequenta la terza media e ha superato cinque anni di elementari e i primi due delle medie senza aver mai sentito parlare della Grande Guerra !

A tal proposito, desidero citare il Prof. A.G. Richey, Storico Irlandese, quando trattando l’argomento “Storia” ebbe a scrivere : "La conoscenza della verità non può mai essere pericolosa, l'ignoranza sì, e ancora più pericolosa una conoscenza parziale della Verità Storica, perché di essa potrebbero servirsi politicanti senza scrupoli per influenzare le passioni delle loro vittime, traendole in inganno con ricostruzioni distorte del passato." 

E su questo Blog, desideriamo non farci influenzare dalle ricostruzioni distorte del nostro Passato!

Alberto Conterio

sabato 28 settembre 2013

Presentazione e premesse



Presentazione e premesse

Questo pezzetto di rete, vuole per prima cosa tenere vivo il ricordo e l’insegnamento di SM Umberto II, che pose l’Italia davanti ad ogni altro interesse personale o particolare.
Il “Blog” è stato disegnato per commemorare degnamente l’imminente centenario che cadrà a partire dal 24 maggio del 2015, prendendo spunto da quanto succede ormai ogni anno, o meglio da quanto non succede più ogni anno, in data 4 novembre.
La palma di questo record negativo sull’argomento, spetta sicuramente all’anno 2009, in cui è stato certamente passato il segno, tanto è vero, che, su una rivista illustrata (periodico mensile) che tratta argomenti storici, “Storia in Rete”, sulla rubrica interna “La storia nei giornali” che raccoglie quanto pubblicato sui principali quotidiani nazionali al riguardo di avvenimenti storici, pubblicò per il mese di novembre e del 4 novembre 2009 in particolare, due pagine VUOTE, cioè bianche.
(vedere il Numero 49-50 di Novembre-Dicembre 2009)

Il fatto, singolare, volle evidenziare come ormai, dopo il Risorgimento, anche la Grande Guerra fosse caduta nell’oblio, diventata ciò un tabù per le attuali istituzioni, un argomento scomodo. 

Definita da tutti come la più grande tragedia del XIX secolo dopo la Seconda Guerra mondiale, la Grande Guerra resta nell’immaginario collettivo come la guerra delle trincee e degli inutili macelli per la conquista di pochi metri di terreno, la guerra della stupidità. 
Una “inutile strage” la definì il Papa Benedetto XV nel 1916 quando ormai era chiaro che la guerra sarebbe durata anni e avrebbe portato a perdite e dolori inimmaginabili, non solo materiali e umane.

In opposizione a questa “omologazione”, questo Blog canterà fuori dal coro, proponendo una riflessione ed una analisi diversa, anche positiva di questo avvenimento storico e della conseguente vittoria. Su questo spazio ondine, noi desideriamo CELEBRARE la Vittoria, senza se e senza ma!


«Qui sono i confini della Patria. Pianta le insegne. Da qui nobilitammo gli altri con la lingua, con le leggi e con le arti».

Nel contesto generale di questo avvenimento, desideriamo parlare in modo specifico dell’Italia e di Casa Savoia, perché nella tragedia mondiale della Grande Guerra, queste - l’Italia e Casa Savoia – ebbero un ruolo fondamentale ed insostituibile… 
Di fatto la guerra 1915-18 per l’Italia, rappresenta l’ultima guerra di indipendenza (la quarta, dopo quelle del 1848-49, 1859 e 1866) ed è la consacrazione quale nazione unita, in potenza mondiale.
Il Patriottismo che la ispirò e il Patriottismo che uscì da essa rafforzato nella vittoria riportata, cementarono le fondamenta del nostro Paese e contribuirono al sentimento di unità tra la gente per molti anni ancora dopo la seconda guerra mondiale.

E sarà forse per questo, che il 4 novembre è da tempo nel mirino delle istituzioni repubblicane e della sua politica per essere cancellata assieme ai valori che ha rappresentato e che potrebbe ancora rappresentare. L’occasione del centenario e delle sue celebrazioni, sono quindi una enorme occasione per rimettere al centro dell’attenzione “la storia” e la storia soltanto.
Ma perché si vuole cancellare questa data ?

Perché essa riveste un importante passaggio storico che dimostra con i fatti la falsità ideologica anti-italiana e secessionista oggi imperante, minando alla radice i loro piani ed i loro interessi. È così, che questo anniversario è stato nel dopoguerra, prima declassato e corroso dalle menzogne, e ora si sta tentando di dimenticare del tutto, o di abbinarlo a valori diversi, riduttivi e particolaristici o addirittura negativi, rispetto a quello originale. La Grande Guerra poi, come il Risorgimento è un evento storico che non può essere scisso dall’operato e dai meriti di Casa Savoia, e questo nell’odierna Italia repubblicana non è ammissibile.

Alberto Conterio