lunedì 30 settembre 2013

L’importanza della memoria storica nazionale



L’importanza della memoria storica nazionale

Crediamo che sia fondamentale nel futuro che ci attende, poter contare su una pulita e completa memoria storica. Ma… cosa intendiamo per completa e pulita memoria storica? Intendiamo una memoria che non manchi di alcune porzioni – ritenute scomode – ma soprattutto non risulti falsificata o inventata di sana pianta per convenienza politica.
Perché una corretta e pulita memoria storica, è indispensabile per poter pesare ciò che ci succede intorno, serve a fare valutazioni obbiettive, confronti. Serve insomma a decidere, giudicando con cognizione di causa sul futuro che ci attende con la sicurezza di non compiere gli errori del passato.

In un periodo in cui va di moda ad esempio, parlare di scontro di civiltà, mi sono soffermato a riflettere su cosa si intenda oggi, per “civiltà”.
Personalmente ritengo che la civiltà non è rappresentata (come si vuol far credere) dal credo religioso di una società (sarebbe riduttivo), o più genericamente dal sistema di vivere d’oggi (sarebbe soltanto commerciale), quanto piuttosto dalla storia che la “civiltà” rappresenta. Insomma, si può affermare erroneamente che la civiltà occidentale è un’entità definita… quando in “occidente” vi sono tra i Paesi differenze sensibili se non abissali?
Possiamo noi italiani riconoscerci in una “civiltà occidentale” che oltreoceano ad esempio, si identifica attorno ad un tacchino ripieno alla festa del ringraziamento, quale punto di origine? Possiamo riconoscerci in chi si diverte guardando gli incontri di Wrestling (truccati), in chi riconosce sacralità nelle zucche di Halloween? Vogliamo anche noi una società, che dall’oggi al domani si riduce a far dormire la sua gente nel parcheggio di un centro commerciale perché “c’è la crisi” come successo nel 2008, o che ancora nel 2010 non riusciva ad assicurare un servizio sanitario di base a tutte le classi sociali della popolazione ?


Mi piace citare in proposito ciò che ha asserito Filippo Giannini di Roma, un studioso di Storia del periodo fascista. Parlando degli Americani ha scritto : “Sono passati – loro, gli americani – dall’antichità ai tempi moderni, senza essersi fermati un solo giorno nella civiltà… 

Ecco, noi possiamo credere d’appartenere a questa “in-civiltà occidentale standard” solo se cancelliamo il nostro passato, solo se la nostra memoria diventa un foglio di carta bianco! Allora sarà possibile scrivere su di esso ciò che si vuole, e credere quello che converrà !

Al contrario, se vogliamo fare un discorso serio, per parlare di civiltà, possiamo partire dal singolo percorso storico di ogni Paese d’Europa. L’idea di civiltà occidentale a questo punto, comincia ad essere maggiormente definita. Tra questi paesi però, sono pochi quelli che possono annoverare una memoria passata di civiltà come la intendiamo noi (pensando alla civiltà Latina), o su una memoria storica che possa abbracciare almeno una decina di secoli. L’Italia, può fregiarsi sicuramente di questo titolo.
Del resto, un punto di sicura origine di questa fantomatica civiltà occidentale potremmo individuarlo nelle radici latine prima e Cristiane poi. La quasi totalità dell’Europa infatti, può essere raccolta attorno alle antiche origini latine (gran parte dell’Europa d’occidente) e le radici Cristiane (la totalità dell’Europa e dell’Anatolia anche), ma dal momento che l’Europa Unita come istituzione, ha sancito, che il cristianesimo come importante punto di incontro comunitario non dovesse comparire nella carta costituzionale comune, torniamo al punto di partenza, e restano le singole “storie” dei vari Paesi, a partire dall’origine latina…

L’Italia vanta non meno di 25 secoli di storia e civiltà ininterrotta, il resto d’Europa NO!
È un dato di fatto, ecco perché mi sento estremamente orgoglioso di essere italiano!!!

Torniamo dunque alla Grande Guerra, e vediamo ciò che gli italiani devono sopportare quando si parla di questo argomento e della Vittoria riportata. Intanto ricordiamo che la Grande Guerra è stata vinta senza se e senza ma dall’Italia. È scontato ricordarlo ? Neanche un poco, perché la confusione ormai regna sovrana, e c’è chi fa confusione anche in questo. Inutile dire che questa è una vergogna da imputare completamente alla scuola post sesant’otto. Tanto per fare un esempio eloquente, in occasione del 90° anniversario della Vittoria, alcuni insegnanti di Villafranca Padovana, apertamente ostili alla commemorazione, asserirono che commemorare l’evento, avrebbe potuto offendere le minoranze etniche. Vedere Articolo di Mario Cervi : Polemiche nel 90° della Vittoria

La mia generazione ha ancora fatto a tempo a cantare lacanzone del Piave alle scuole elementari, ma le generazioni attuali, che frequentano in questo nuovo millennio ciò che resta della scuola italiana, non ricevono alcuna informazione al riguardo. Per loro questo importante fatto storico non è avvenuto. Il più grandicello dei miei figli ad esempio, ha ormai 14 anni compiuti, frequenta la terza media e ha superato cinque anni di elementari e i primi due delle medie senza aver mai sentito parlare della Grande Guerra !

A tal proposito, desidero citare il Prof. A.G. Richey, Storico Irlandese, quando trattando l’argomento “Storia” ebbe a scrivere : "La conoscenza della verità non può mai essere pericolosa, l'ignoranza sì, e ancora più pericolosa una conoscenza parziale della Verità Storica, perché di essa potrebbero servirsi politicanti senza scrupoli per influenzare le passioni delle loro vittime, traendole in inganno con ricostruzioni distorte del passato." 

E su questo Blog, desideriamo non farci influenzare dalle ricostruzioni distorte del nostro Passato!

Alberto Conterio

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